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Nella foto un esemplare di papavero rosso (Papaver rhoeas L.), pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Papaveracee, che annovera al suo interno circa 450 specie.

Nel linguaggio dei fiori è il simbolo dell’oblio, del sonno dei sensi e del cuore. Ma anche nell’antichità rappresentava il sonno. Infatti Morfeo veniva rappresentato con papaveri tra le braccia.

In Oriente, invece, si narra che l'imperatore nonchè condottiero, Gengis Khan,  portasse sempre con sé dei semi di papavero da spargere sui campi di battaglia dopo le sue vittorie, in ricordo e rispetto dei caduti.

Nella mitologia greca, si narra invece che i papaveri siano nati dopo il rapimento di Persefone, (figlia di Demetra, dea della fertilità e dell’agricoltura, e di Zeus, padre degli dei), messo a punto da Ade,dio delle ombre e dei morti, che desiderava sposarla. Quando Persefone tornò sulla terra, i prati cominciarono a ricoprirsi di erba e fiori. Tra le spighe di grano sbocciarono dei papaveri di colore rosso in ricordo della passione che Ade nutriva nei suoi confronti.

Secondo gli studiosi il nome del genere è legato alla parola araba papámbele e a quella sanscrita papavara che significa “succo pernicioso”. Tuttavia l’ipotesi più accreditata vuole che il nome derivi dal termine latino papaver che a sua volta proviene dal celtico papa ovvero “pappa per bambini” con riferimento all’antica usanza di mescolare i papaveri con i cibi destinati ai bambini per conciliare il sonno dei più piccoli.

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